Il nostro pranzo: cosce (e non solo) di pollo al limone e zenzero, un piatto che a casa nostra è davvero un piatto originale!
Ingredienti:
1 pollo di circa 1,200 kg
300 g de cipolle affettate
1 spicchio d’aglio schiacciato
2 limoni non trattati
50 g olive verdi snocciolate
1 pezzetto di zenzero fresco a fette sottili
1 pezzetto di cannella
1 mazzetto di prezzemolo
1/2 bustina di zafferano
4 cucchiai di olio extravergine d’oliva
sale e pepe: q.b.
Preparazione: 10’
Cottura: 60’
- Lavate i limoni, toglietene solo la buccia gialla e tagliatela a striscioline.
- Spremete 1/2 limone e mettete il succo in una ciotola.
- Stemperate lo zafferano in 1/2 bicchiere di acqua calda.
- Pulite il pollo, fiammeggiatelo, lavatelo, asciugatelo e legatelo con lo spago da cucina.
- Versate l'olio nella casseruola, insieme alle cipolle, l'aglio, la cannella, lo zenzero, un po' di prezzemolo e fate appassire il tutto senza colorire.
- Aggiungete il pollo, salato e pepato, e fatelo rosolare per 7-8 minuti.
- Unite lo zafferano, 2 cucchiai di succo di limone, e continuate la cottura per circa 40 minuti a fuoco moderato e a recipiente coperto, bagnando col sugo di cottura.
- Intanto nel tegame con acqua in ebollizione fate scottare per 2 minuti le striscioline di limone.
- Scolatele, asciugatele ed unitele al pollo 10 minuti prima della fine della cottura.
- A cottura ultimata, scolate il pollo, tagliatelo a pezzi e tenetelo in caldo.
- Eliminate il grasso di cottura, mettete di nuovo la casseruola sul fuoco, unite le olive ed il prezzemolo rimasto e mescolate.
- Aggiungete i pezzi di pollo per scaldarli e servite subito.
Lo zenzero stimola l'appetito e la digestione: è antiossidante, antisettico e previene la formazione di gas intestinali. Si adatta bene a minestre, pollami,dolci e ad essere mescolato al succo dì agrumi.
Largamente coltivata in tutta la fascia tropicale e subtropicale, è provvista di rizoma carnoso e densamente ramificato, dal quale si dipartono, sia lunghi fusti sterili e cavi, formati da foglie lanceolate inguainanti, sia corti scapi fertili, portanti fiori giallo-verdastri con macchie porporine. Il frutto è una capsula divisa da setti in tre logge contenenti molti semi.
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La cucina argentina, povera di spezie e condimenti ma abbondante nelle quantità, affonda le sue radici in quella spagnola, ma conserva anche l'impronta della tradizione creola, appartenente alle vecchie popolazioni indigene.
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