El Bolsón è un luogo differente. Non tanto per la sua geografia che, come tutti i centri abitati della cordigliera patagonica, è circondata da bellissimi paesaggi dove convergono boschi, monti, laghi, fiumi e cascate, ma per la filosofia di vita dei sui abitanti.
Il movimento hippie impresse serenità e spirito comunitario negli anni '60, quando arrivarono giovani provenienti dalle grandi città. La trasformazione culturale fu tanto importante che ancora oggi si mantiene e fornisce a questo paese un incanto tanto eccezionale quanto magico.
La valle di El Bolsón si trova ai piedi del monte Piltriquitrón ed è chiuso da un gruppo di montagne e ghiacciai antichi che determinano un eccellente microclima e terre fertili ideali per la coltivazione.
Nello stile di vita degli abitanti - poco più di 14 mila - si può vedere l’influenza di quei giovani che si stabilirono qui più di tre decadi fa. Disillusi dalla vita urbana, si stabilirono in capanne di legno in mezzo al bosco, dove si dedicarono all’agricoltura e all’artigianato. Un paradiso che li conquistò per sempre.
La produzione agricola, oltre al turismo, è la base economica del villaggio. Camminando, in bicicletta o in auto si può ripercorrere la zona e visitare qualche fattoria dove viene coltivato il luppolo (aromatizzante della birra) o della frutta (fragole, ciliege, lamponi, amarene, ribes, calafate, etc.), senza additivi chimici ne conservanti.
I prodotti regionali sono una forte attrazione di El Bolsón. Sono famosi i dolci nostrani, i formaggi di capra e pecora, così come la birra artigianale, il cioccolato, i tessuti di maglia di lana e una gran quantità di prodotti artigianali che riempiono piazza Pagano i giovedì e i sabato, giorni della Fiera Artigianale.
Questa località forma parte della Regione Andina Patagónica del Parallelo 42 insieme ad altri paesi che vivono in armonia nonostante appartengano a Provincie diverse: El Manso - a Río Negro -, e Lago Puelo, El Hoyo, Epuyén, El Maitén, Cholila, Ñorquinco e Cushamen - a Chubut.
Salire sull’antico treno La Trochita, ribattezzato come Vecchio Espresso Patagonico, senza dubbi è l’esperienza più carina, che offre un vero viaggio nel tempo. Da El Bolsón a El Maitén, la stazione da dove parte il treno, ci sono 50 chilometri. La stessa struttura, inaugurata nel 1945 attraversa 200 chilometri di paesaggi patagonici fino ad arrivare a Esquel.
Ogni anno, la salita al monte Piltriquitrón è l’attività che riunisce più adepti. Si percorrono 11 km, partendo dal centro del villaggio e muovendosi lungo strade sterrate fino ad arrivare ai 2.260 metri di altezza. Boschi di cipressi e cohiues ci ricevono sulla piattaforma con un belvedere naturale, a più di mille metri sul livello del mare. Da lì si può camminare attraverso il sentiero che conduce al rifugio del monte e contemplare il Tronador, il de los Tres Picos e la valle del Río Azul.
Ma questo non è tutto: 200 metri più in su si trova la piattaforma dei voli di parapendio. Chi avrà il coraggio di effettuare un battesimo di questo spettacolare sport, si porterà la migliore immagine aerea del posto. I più conservatori, invece, possono seguire il cammino fino a trovare il Bosco Tallado, dove c’è una sofisticata diversità di sculture in legno di un bosco bruciato, creato da riconosciuti artigiani dell’Argentina.
Durante la stagione estiva, El Bolsón è centro di spettacoli culturali dove si celebrano i doni che la natura fornisce. Il villaggio si veste a festa e attira centinaia di turisti, convocati a gennaio dalla Festa Nazionale del Bosco e le Jornadas de Ecopuelo (dal 20 al 23 gennaio, a Lago Puelo) e, a febbraio, per la festa più rappresentativa, basata sulla produzione del luppolo (a metà mese). Show musicali, attività ecologiche e la elezione della Sovrana del Luppolo, abbelliscono questo atipico centro di turismo non convenzionale.
Il movimento hippie impresse serenità e spirito comunitario negli anni '60, quando arrivarono giovani provenienti dalle grandi città. La trasformazione culturale fu tanto importante che ancora oggi si mantiene e fornisce a questo paese un incanto tanto eccezionale quanto magico.
La valle di El Bolsón si trova ai piedi del monte Piltriquitrón ed è chiuso da un gruppo di montagne e ghiacciai antichi che determinano un eccellente microclima e terre fertili ideali per la coltivazione.
Nello stile di vita degli abitanti - poco più di 14 mila - si può vedere l’influenza di quei giovani che si stabilirono qui più di tre decadi fa. Disillusi dalla vita urbana, si stabilirono in capanne di legno in mezzo al bosco, dove si dedicarono all’agricoltura e all’artigianato. Un paradiso che li conquistò per sempre.
La produzione agricola, oltre al turismo, è la base economica del villaggio. Camminando, in bicicletta o in auto si può ripercorrere la zona e visitare qualche fattoria dove viene coltivato il luppolo (aromatizzante della birra) o della frutta (fragole, ciliege, lamponi, amarene, ribes, calafate, etc.), senza additivi chimici ne conservanti.
I prodotti regionali sono una forte attrazione di El Bolsón. Sono famosi i dolci nostrani, i formaggi di capra e pecora, così come la birra artigianale, il cioccolato, i tessuti di maglia di lana e una gran quantità di prodotti artigianali che riempiono piazza Pagano i giovedì e i sabato, giorni della Fiera Artigianale.
Questa località forma parte della Regione Andina Patagónica del Parallelo 42 insieme ad altri paesi che vivono in armonia nonostante appartengano a Provincie diverse: El Manso - a Río Negro -, e Lago Puelo, El Hoyo, Epuyén, El Maitén, Cholila, Ñorquinco e Cushamen - a Chubut.
Salire sull’antico treno La Trochita, ribattezzato come Vecchio Espresso Patagonico, senza dubbi è l’esperienza più carina, che offre un vero viaggio nel tempo. Da El Bolsón a El Maitén, la stazione da dove parte il treno, ci sono 50 chilometri. La stessa struttura, inaugurata nel 1945 attraversa 200 chilometri di paesaggi patagonici fino ad arrivare a Esquel.
Ogni anno, la salita al monte Piltriquitrón è l’attività che riunisce più adepti. Si percorrono 11 km, partendo dal centro del villaggio e muovendosi lungo strade sterrate fino ad arrivare ai 2.260 metri di altezza. Boschi di cipressi e cohiues ci ricevono sulla piattaforma con un belvedere naturale, a più di mille metri sul livello del mare. Da lì si può camminare attraverso il sentiero che conduce al rifugio del monte e contemplare il Tronador, il de los Tres Picos e la valle del Río Azul.
Ma questo non è tutto: 200 metri più in su si trova la piattaforma dei voli di parapendio. Chi avrà il coraggio di effettuare un battesimo di questo spettacolare sport, si porterà la migliore immagine aerea del posto. I più conservatori, invece, possono seguire il cammino fino a trovare il Bosco Tallado, dove c’è una sofisticata diversità di sculture in legno di un bosco bruciato, creato da riconosciuti artigiani dell’Argentina.
Durante la stagione estiva, El Bolsón è centro di spettacoli culturali dove si celebrano i doni che la natura fornisce. Il villaggio si veste a festa e attira centinaia di turisti, convocati a gennaio dalla Festa Nazionale del Bosco e le Jornadas de Ecopuelo (dal 20 al 23 gennaio, a Lago Puelo) e, a febbraio, per la festa più rappresentativa, basata sulla produzione del luppolo (a metà mese). Show musicali, attività ecologiche e la elezione della Sovrana del Luppolo, abbelliscono questo atipico centro di turismo non convenzionale.
"El Bolsón, municipio ecologico a favore della vita", è più che lo slogan di questa località, dal momento che riflette una realtà poco comune oggi giorno: un ambiente puro, conservato grazie al fatto che l’uomo interviene sulla natura solo il necessario.
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