SEMBRAVA FACILE…
Nel realizzare la mia lista degli “undici” mi sono trovato di fronte diversi problemi. Innanzitutto un fumetto argentino per essere chiamato tale deve essere di autori (sceneggiatore e disegnatore) ambedue argentini? Ho deciso di sì, eliminando le molte opere significative dove un autore era per esempio spagnolo ed eliminando di conseguenza dalla lista tutte le opere che hanno per esempio visto al lavoro Hugo Pratt. Ma ho dovuto fare un’eccezione. Infatti il fumetto argentino non sarebbe stato lo stesso senza il contributo fondante di Alberto Breccia, che ne è stato il massimo esponente, seppure uruguayano. Allo stesso modo ho deciso di inserire un’opera di Josè Munoz e Carlos Sampayo realizzata in Europa e per il mercato europeo, essendo comunque gli autori ambedue argentini e formatisi in Argentina.
Inoltre ho cercato di non inserire riduzioni di romanzi o racconti, privilegiando le sceneggiature originali nate per il fumetto (e quindi non comprendendo per esempio le opere di Alberto Breccia tratte da Lovecraft o da Poe).
Ho quindi pensato di comprendere nella lista sia grandi romanzi, sia opere dalla struttura seriale, sia storie brevi equivalenti a racconti, in modo da non privilegiare nessun tipo di narrativa (è chiaro che alcune opere sono di maggiore impatto, ma questo non dovrebbe influire sul valore dell’opera in sé).
Ho fatto delle vittime certo, ma il numero undici è tiranno… Tra le vittime eccellenti non posso non segnalare:
- Robin Wood, grande scrittore che più di altri ha imposto al fumetto la struttura e l’enfasi del grande romanzo, specie con il suo Savarese;
- Quino, l’autore di Mafalda, che ritengo il più grande umorista grafico del mondo, ma soprattutto per ciò che ha prodotto dopo Mafalda e cioè per le formidabili e sempre profondamente cupe opere umoristiche che però non si configurano (o almeno non sempre) come vero e proprio fumetto;
- Edoardo Risso, che ha elaborato negli anni un tratto importante e imitato in tutto il mondo;
- Carlos Meglia, il cui Cibersix resta comunque un’opera importantissima, seppure fiaccata dalla serialità.
6) Disegnare o no di Juan Sasturian e Alberto Breccia
“C’era una volta un paese molto disegnato, governato da un ammiraglio dispotico e brutale, che non sapeva disegnare”. Questo è l’incipit di una breve storia, Disegnare o no, scritta da Juan Sasturian e disegnata da Alberto Breccia per il volume Los derechos humanos pubblicato in Spagna da Ikusager Ediciones di Bilbao nel 1985. Si tratta di una favola, seppure cruenta, raccontata con la passione di chi ha vissuto la negazione dei diritti umani, illustrata da un Breccia che ormai trascende completamente la tecnica del fumetto tradizionale per riappropriarsi di un segno realmente “libero”. Forse perché tutti coloro che amano il disegno ne percepiscono il potenziale liberatorio, la storia nella sua semplicità risulta emozionante.
Per leggerlo:
- la storia è stata ripubblicata nel primo di una serie di volumi dal titolo I diritti umani, edito dalla ComicArt di Rinaldo Traini nel 1986, riprendendo l’edizione basca con l’aggiunta di tre storie prodotte appositamente in Italia da Pablo Echaurren, Cinzia Leone e Andrea Pazienza.
7) Fantagas di Carlos Nine
Il fondato sospetto che il seggio Luigi XV se la faccia con la gatta di casa inquieta non poco l’ispettore Pernot, quando in casa Renaud l’orrore bussa alla porta…
Il più visionario e surreale artista argentino, Carlos Nine, paragonabile forse solo all’Herriman di Krazy Kat, confeziona un’opera di grande suggestione visiva (due storie di 46 pagine per essere precisi) che narra di Pernot, poliziotto alcolizzato a caccia del serial killer Fantagas, in un paesaggio onirico, dai contorni sfumati, tra un’umanità (se così si possono chiamare gli strani animali che popolano la storia) quanto mai allucinata e schizofrenica, spesso travolta da insopprimibili pulsioni erotiche.
Per leggerlo:
- ahimé mai pubblicato in volume in Italia;
- esiste una versione della prima delle due storie pubblicata a puntate sulla rimpianta rivista Blue (edizioni MareNero, dal numero 106 del 2000), purtroppo non stampata benissimo;
- si può leggere in francese nell’edizione originale (Delcourt 1995) ovvero nella bella ristampa in due volumi brossurati ma eleganti delle edizioni Les Reveurs de Rune (2006/2007);
- in spagnolo nell’edizione Sins entido (2002).
8) L’Eternauta di Hector German Oesterheld e Francisco Solano Lopez
Si racconta che nel 2007, in occasione dell’inaugurazione della mostra sui cinquanta anni dell’Eternauta, opera capostipite del fumetto moderno, realizzata nel 1957 da Hector German Oesterheld e Francisco Solano Lopez, a Buenos Aires abbia nevicato. Non stupisca se la cosa ci ha commosso, visto che la storia ha inizio con una nevicata sulla città; che Oesterheld è desaparecido nel ’77 e le sue quattro figlie anche; che si tratta della più inquietante variazione sul tema della “guerra dei mondi” e soprattutto della più angosciosa premonizione del clima di impotenza, terrore, violenza che lo sfortunato paese avrebbe vissuto di lì a pochi anni.
Per leggerlo:
- ci sono tre volumi nella collana Euracomix dell’Eura, nn. 55, 56 e 57 del 1993, che raccolgono la prima e la seconda storia, quelle scritte da Oesterheld;
- ci sono le raccolte degli inserti di Lanciostory, in tre volumetti, che comprendono anche la terza storia scritta da Alberto Ongaro;
- c’è il numero 29 dei Classici del Fumetto di Repubblica, che riporta solo la prima storia;
- c’è poi la versione ridisegnata da Alberto Breccia, pubblicata in Italia da L’Isola Trovata (brossurato, 1979) e oggi riproposta da Comma 22 (cartonato 2009);
- l’edizione integrale di 001 Edizioni (2011), con molte tavole ripulite, nuove traduzioni e apparato critico.
9) Cayenna di Guillermo Saccomanno e Domingo Mandrafina
Una serie solo apparentemente leggera, quella delle storie di Cayenna, realizzate da Domingo Mandrafina su testi di Guillermo Saccomanno; le avventure del fuggitivo protagonista, innocente condannato (titolo originale El condenado) ed evaso, che si trova a inventarsi nuove vite in un’odissea attraverso l’America latina, sono più che altro un viaggio nella psicologia di comprimari fissi e occasionali. Il nostro eroe diventa una specie di cronista che comincia a scrivere a macchina un diario, voce fuori campo che dona alla narrazione una dolce malinconia di fondo.
Un’opera estremamente matura, un non-eroe nella migliore tradizione della scuola argentina.
Per leggerlo:
- sulla rivista Lanciostory dal n. 50 del dicembre 1977;
- in inserti staccabili da raccogliere allegati alla rivista Skorpio n. 23 del 1987;
- in due albi della collana I Giganti dell’Avventura n. 5 (1997) e n. 10 (1998); questa è la migliore edizione sia per il grande formato che poiché in bianco e nero;
- tutte le edizioni Eura.
10) Boogie l’Oleoso di Roberto Fontanarrosa
Se esiste l’antieroe, se un cattivo può essere il protagonista di storie a fumetti, tuttavia c’è un limite alla simpatia che può ispirare un figlio di puttana! O almeno ci dovrebbe essere! Invece no, non c’è limite per Boogie l’Oleoso! Le vicende di questo killer prezzolato, violento, fascista, razzista (e chi ne ha più ne metta) creato nel 1971 da Roberto Fontanarrosa non riescono a non essere spassose, anche quando toccano temi scottanti come il traffico d’armi o di esseri umani.
Fontanarrosa ha la vena, tutta argentina e figlia del grande Quino (l’autore di Mafalda), di mescolare senza problemi l’umorismo con una sorta di malinconia fatalista di fondo, che somiglia tanto alle melodie del tango.
Per leggerlo:
- Boogie l’oleoso è stato pubblicato in Italia solo nella singolare collana Humor Satira di Glenat Italia, nel 1989. È facile comunque trovare l’albo brossurato nelle librerie di remainders.
11) Alack Sinner di Josè Munoz e Carlos Sampayo
L’opera intera di Josè Munoz e Carlos Sampayo è di estrema importanza, e in particolare il ciclo delle storie di Alack Sinner, realizzato in Europa e per il mercato europeo, è uno degli elementi fondanti del fumetto moderno.
Dall’eterogeneità dei singoli racconti (che hanno seguito lo sviluppo del lavoro della coppia da interessanti interpretazioni dell’hard boiled fino a opere di splendida letteratura disegnata al di fuori dei generi) non è semplice estrapolare una storia significativa più di altre, ma Por unos dibujos, pubblicata nel 1991 sulla rivista Corto Maltese, è quella che amo di più. Perché c’è rabbia ed eleganza, c’è umanità e politica, e c’è ormai una maturità narrativa e grafica che la rende un vero gioiello…
Per leggerlo:
- le storie di Alack Sinner si avviano sulla rivista Alterlinus (Milano Libri) nel 1974, per proseguire sulla rivista Corto Maltese, RCS;
- saranno quindi riproposte in parte da Milano Libri nei volumi Perché lo fai, Alack Sinner (1976) e Alack Sinner così com’era (1981);
- saranno ripubblicate in parte in alcuni albi della collana BlackBird delle edizioni Acme (1992/93);
- saranno ripubblicate in parte in due volumi delle edizioni Hazard (Nicaragua e Trovare e ritrovare) senza indicazione di data;
- Alack Sinner comparirà anche nelle storie di Sophie e Nel bar, nonché nel volume Billie Holiday;
- la storia Por unos dibujos è stata pubblicata sul n. 1 di gennaio 1991 della rivista Corto Maltese, RCS;
- tutte le storie di Alack Sinner sono in corso di ristampa da parte delle edizioni Nuages di Milano.
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