Il sistema di cascate consiste di circa 300 cascate, con altezze fino a 70 metri, lungo 2.7 kilometri del fiume Iguazù. La Garganta del Diablo ("Gola del diavolo"), una gola a forma di U profonda 150 metri e lunga 700 metri, è la più imponente, e segna il confine tra Argentina e Brasile.
Le cascate sono condivise dal Parco nazionale dell'Iguazú (Argentina) e dal Parco nazionale dell'Iguaçu (Brasile).
Questi parchi sono stati designati dall'UNESCO patrimonio dell'umanità nel 1984 e 1986 rispettivamente.
Le cascate del fiume Iguazu sono forse quelle più frequentate e conosciute del Sud America.
Il gigantesco fiume, che in questo tratto segna il confine tra il Brasile e l’Argentina, improvvisamente sprofonda in verticale per ottanta metri dentro una stretta gola, detta del diavolo, formando uno spettacolare arco di cascata largo due chilometri e mezzo.
Nessuna cartografia, immagine satellitare o realtà virtuale potrà mai sostituire la fisicità di un tale luogo, tuttavia è interessante scoprire quante informazioni geografiche vi si possono ottenere semplicemente esplorandolo attraverso globi virtuali come NASA World Wind o Google Earth.
Tuttavia, in questa grande quantità di informazioni, qualcosa (molto) inevitabilmente sfugge: le cascate sembrano sospese sopra un luogo senza tempo e senza spazio. Un luogo di paradiso fatto di foresta sub-tropicale, di specie endemiche uniche al mondo e di un oceano-cascata che si inabissa nel vuoto.
Per contestualizzare questa meraviglia, inserendola nel mondo contemporaneo in cui si vive, non vi è nulla di più facile, oggi, che aprire Google Earth o NASA World Wind e digitare nei rispettivi motori di ricerca: Iguazu Falls.
Google non poteva non fornire, per un luogo tanto frequentato, un’immagine satellitare ad alta risoluzione. Ecco quindi materializzarsi dall’alto le grandi e tanto acclamate infrastrutture turistico-ricettive (foto2): alberghi extra lusso, con tanto di piscina, passerelle che corrono lungo il fiume per affacciarsi sull’abisso. È una delle molte forme del nuovo mondo globale (quello ricco), in cui ogni luogo è vicino e omologato, affinché non vi manchi nulla di quello che si lascia per visitarlo.
Gli alberghi lungo la cascata non bastano tuttavia a contestualizzare il luogo: bisogna osservarlo da più lontano e da differenti punti di vista: per questo, NASA World Wind, grazie alle sue immagini satellitari Landsat e al suo accurato DTM, non ha rivali. Osservare la cascata in 3D da World Wind (foto3) infatti fa comprendere la superiorità di questo strumento, nel rendering grafico e nella restituzione 3D, rispetto a quanto comunemente ottenibile da Google Earth.
Si scopre così, inevitabilmente quanto poco sorprendentemente, che l’area protetta intorno alle cascate non è che una piccola macchia verde in una vastità collinare profondamente trasformata dall’attività umana e costellata da centri urbani più o meno grandi.
In territorio Argentino, spunta curioso, dalla foresta, anche un gigantesco aeroporto, che prima di raggiungere, a nord, la città, costeggia la cascata e i suoi centri turistici. Anche questo un segno del nuovo mondo globale, in cui tutto è vicino a patto di poterlo raggiungere in poche ore d’aereo.
I confini del parco: in territorio brasiliano (foto4) sono evidentissimi, come evidente è il differente livello di disboscamento a sud-est lungo il confine con l’Argentina.
Ancora, si notano le numerose dighe. Curioso anche qui, osservare la copertura Landsat del 1990 e metterla in comparazione con quella del 2000 (foto5): a sud delle cascate, in territorio argentino, ecco apparire una nuova grande diga.
Queste sopra sono solo alcune delle interessanti informazioni, sulla geografia di un luogo, che si possono ottenere in Rete, attraverso l’uso dei Globi 3D. Per non rischiare di visitare o studiare un luogo, senza prima averlo osservato (e immaginato) in un contesto geografico più ampio.
fonte: Argentina Photo Gallery
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