La Casa Rosada è la sede centrale del potere esecutivo della Repubblica Argentina e un monumento nazionale. All’interno di essa hanno sede gli uffici del Presidente della Repubblica Argentina. L’edificio sorge a Buenos Aires e si affaccia sulla storica Plaza de Mayo. Il nome gli deriva dal caratteristico colore rosato ed è considerato uno dei palazzi più importanti di Buenos Aires.
Oltre alle funzioni istituzionali, la Casa Rosada ospita anche il Museo de la Casa de Gobierno, un'esposizione storica di oggetti legati alla storia del paese e dei suoi presidenti.
L’edificio sorge sulle fondamenta di quella che fu la fortezza reale di Don Juan Baltazar d’Austria, costruita dal governatore di Buenos Aires, Fernando Ortiz de Zárate, nel 1594, sulle sponde, a quel tempo ancora scoscese, del Rio de la Plata.
La fortezza fu ricostruita nel 1713, rimpiazzata con una costruzione molto più sobria, che copriva quasi un ettaro, circondata da un fossato e con quattro torrioni rettangolari. La costruzione si affacciava sulla Plaza Mayor, l’attuale Plaza de Mayo, ed aveva un ponte levatoio. Questa nuova fortezza fu battezzata Castillo de San Miguel (Castello di San Michele) nel 1720, quando si completò la costruzione delle opere di difesa. Il nuovo edificio servì come sede dei governatori della città e poi dei viceré titolari del Vicereame del Rio de la Plata. Dopo il 1810 fu sede dei governi argentini indipendenti. Negli anni Venti del XIX Secolo, il presidente Bernardino Rivadavia ordinò alcune modifiche, sostituendo il ponte levatoio con un portico di stile neoclassico.
La facciata della nuova Casa Rosada è necessariamente un modello di eclettismo combinando i più diversi elementi architettonici, mansarde, loggiati e finestre di diversi stili. Il tocco classicista di Tamburini, con il grande arco trionfale che riarticola la facciata, riesce con eleganza a unificare visivamente le disparità risultanti da progettazioni differenti.
Sotto la presidenza di Domingo Faustino Sarmiento il complesso fu dipinto di rosa, colore che ha conservato fino ad oggi, pur con qualche variazione di tonalità, dal rosa pallido a quello molto scuro, quasi salmone, attuale. Secondo la tradizione l’uso del colore rosa fu un’idea del presidente Sarmiento per rappresentare simbolicamente l’unità dei due partiti che si scontrarono nella sanguinosa guerra civile della prima metà del XIX Secolo. Il colore bianco, simbolo degli unitaristi, e quello rosso, simbolo dei federalisti, combinati insieme danno appunto il rosa.
La storia è tuttavia una leggenda perché gli unitaristi avevano come colore di riferimento il celeste più che il bianco. Il color rosa era molto utilizzato per dipingere gli edifici nel XIX Secolo in Argentina perché era facile da ottenere, si trattava di calcina nella quale veniva versato del sangue bovino, che ne aumentava la resistenza all’acqua.
La facciata del palazzo è attualmente in via di restauro in vista dei festeggiamenti per il Bicentenario della rivoluzione di maggio (1810-2010). Per i lavori il governo argentino ha stanziato oltre sette milioni di pesos. In prospettiva si prevede la pedonalizzazione di tutte le strade che circondano il palazzo, riportando la zona all’estetica che aveva all’inizio del XX Secolo.
Lo spiazzo d’accesso su Calle Rivadavia, conduce al Salone dei busti, dove si trovano le effigi dei presidenti argentini. Da questo salone, mediante due grandi scalinate d’onore (soprannominate Italia e Francia) si giunge al primo piano dell’Ala Nord, dove si trova il Salón Blanco, la sala che serve per i ricevimenti ufficiali e le cerimonie presidenziali.
L’Ala Nord si struttura intorno al Patio de las Palmeras (Il cortile delle palme). L’Ala Sud, quello che era il vecchio Palazzo delle poste, fu profondamente ristrutturata e parzialmente demolita negli anni Trenta del XX Secolo, in conseguenza dei lavori di riaddrizzamento della Calle Hipólito Yrigoyen, a loro volta resi necessari dalla costruzione del Palacio de Hacienda. Il complesso si sviluppa su tre piani verso ovest, dalla parte di Calle Balcarce, e su quattro livelli più uno interrato verso est, dalla parte di Plaza Colón. In questo spazio interrato è sito il Museo de la Casa de Gobierno.
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